Zafferano e Cancro: cosa è stato scoperto

Grazie alla duratura collaborazione tra ALCLI “Giorgio e Silvia”, che finanzia e partecipa attivamente al progetto, e al Polo Universitario di Rieti “Sabina Universitas”, che mette a disposizione personale ed attrezzature scientifiche, i ricercatori del Centro Oncologico di Ricerca e Prevenzione della Provincia di Rieti (Ce.Ca.Re.P.) hanno ottenuto importanti risultati studiando le proprietà naturali dello Zafferano, una spezia comune, molto usata anche in cucina, che si ottiene dagli stigmi del fiore del Crocus sativus, una pianta della famiglia delle Iridacee.

A inizio 2020, infatti, è stata pubblicata sulla rivista International Journal of Molecular Sciences la ricerca dal titolo: “Crocetin extracted from saffron shows antitumor effects in models of human Glioblastoma”, progetto del Dr. Claudio Festuccia e Dr. Alessandro Colapietro (in foto), del Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologiche dell’Università degli Studi dell’Aquila, che da anni collaborano con i ricercatori del Ce.Ca.Re.P..

In questo studio è stata valutata la capacità dell'estratto naturale di zafferano, la Crocetina, di compromettere la sopravvivenza e la progressione di diversi tipi di cellule cancerose. E’ stato dimostrato, per la prima volta, come la Crocetina abbia proprietà antitumorali nei modelli sia in vivo sia in vitro di glioblastoma, una forma molto aggressiva di tumore che colpisce il sistema nervoso centrale.

Nello specifico, i risultati in vitro mostrano come differenti dosi di Crocetina usata per trattare le quattro linee cellulari tumorali osservate in questo studio (U251, U87, U138 e U373), abbiano effetti anti-proliferativi e pro-differenziativi con una significativa riduzione del numero di cellule vitali, profondi cambiamenti nella morfologia cellulare e modulazione dei marcatori mesenchimali e neuronali.
Gli studi in vivo hanno confermato quelli in vitro dimostrando come la Crocetina inibisca la crescita delle cellule U251 e U87 iniettate per via sottocutanea in modelli animali.

I risultati ottenuti hanno mostrato che la Crocetina ha effetti più importanti della sola radioterapia e che il trattamento con questa sostanza aumenta i tassi di sopravvivenza dalla malattia.

Alla luce di ciò, i ricercatori intendono approfondire lo studio degli effetti benefici della Crocetina nella malattia del glioblastoma, focalizzando l’attenzione sulle proprietà radiosensibilizzanti del composto naturale.

Per maggiori informazioni sullo studio è possibile consultare l’intera pubblicazione ai seguenti indirizzi:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31936544/

Per maggiori informazioni sul Ce.Ca.Re.P. è possibile consultare l’apposita sezione del sito ALCLI al seguente indirizzo:
http://www.alcli.net/ce-ca-re-p/