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Unitus • SDM/GEDAM | Seminari di primavera del Polo Universitario di Rieti, 4° incontro

Il quarto incontro del ciclo di seminari di primavera promosso presso la sede di Rieti del Dipartimento DAFNE (Unitus) sarà dedicato al faggio, una specie arborea forestale particolarmente diffusa in Italia, presente principalmente nella fascia altitudinale compresa tra gli 800 e i 2000 metri. Ma siamo sicuri che sia sempre stato così?

Nell’incontro dal titolo “C'era una volta il faggio...in pianura”, in programma martedì 23 maggio dalle ore 17.00 alle ore 18.00, a cura del dottor Luciano Bosso, ecologo che collabora con il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di “Napoli Federico II” e del dottor Mauro Buonincontri, archeobotanico presso il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università di Siena, scopriremo che la specie occupasse in passato una superficie molto più estesa rispetto a quella attuale. Nel corso del tempo si è assistito a uno spostamento a quote più elevate, con progressiva scomparsa dalle zone di pianura poste sotto i 300 metri di quota. Alla base di tale migrazione vi sarebbe l’azione sinergica di diversi fattori come l’attività antropica e i cambiamenti climatici.

I dottori Bosso e Buonincontri descriveranno i risultati di uno studio di recente pubblicazione sulla rivista scientifica “Science of The Total Environment”, dal titolo “Shedding light on the effects of climate and anthropogenic pressures on the disappearance of Fagus sylvatica in the Italian lowlands: evidence from archaeo-anthracology and spatial analyses”, volto a fare chiarezza sull’argomento. Il lavoro, condotto da un team composto da archeobotanici, esperti di analisi spaziale ed ecologi forestali, si presenta come uno dei primi tentativi di realizzare un approccio multidisciplinare finalizzato a interpretare la storia del faggio e a quantificare l’impatto del clima e dell’uomo sulla specie a diverse fasce altitudinali, con un occhio di riguardo alle aree poste al di sotto dei 300 metri di quota. Il team ha recuperato dati archeobotanici - identificazioni di materiali botanici provenienti da siti archeologici posti a quote inferiori a 600 m che attestano la presenza del faggio per una cronologia che copre gli ultimi 4000 anni -  per poi incrociarli con avanzate metodologie di GIS e di modellistica ecologica in maniera da ricostruire, almeno potenzialmente, la distribuzione delle faggete in passato nel nostro paese. A partire da tali dati è stato possibile realizzare mappe di presenza/assenza di faggio nel passato e nel presente in Italia, il cui confronto ha consentito di verificare le differenze tra le due distribuzioni e valutare come le variabili climatiche e antropiche abbiano influito sulla scomparsa del faggio a varie altitudini.

Luciano Bosso ha conseguito la laurea in Scienze Forestali e Ambientali presso il Dipartimento di Agraria dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e un dottorato di ricerca internazionale, sempre presso la stessa Università, in Scienze delle Risorse Ambientali. Attualmente lavora come assegnista di ricerca in ecologia presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli ed è interessato a capire su larga scala quali sono i processi coinvolti nella distribuzione di specie marine e terrestri, nel passato, presente e futuro, attraverso l’utilizzo di software e pacchetti GIS, tecnologie WebGIS, modellistica ecologica e telerilevamento.

Mauro Buonincontri ha conseguito la laurea in Archeologia, presso il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell'Università degli Studi di Siena, e un dottorato di ricerca in Valorizzazione e Gestione delle Risorse Agroforestali, presso il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Attualmente lavora come assegnista di ricerca in archeobotanica nel PRIN 2020 “I Tempi dei Castelli”, presso il DSSBC dell'Università degli Studi di Siena. E' esperto in analisi di macroresti botanici di piante agrarie e forestali rinvenuti nei siti archeologici e la sua attività di ricerca si concentra sugli spazi forestali e agrari nel passato, determinandone fisionomia, habitat, e, in particolare, i cambiamenti ecologici innescati dalle attività antropiche.

Il seminario sarà aperto al pubblico e fruibile in modalità mista, in aula e su piattaforma Zoom. È inoltre previsto il riconoscimento di crediti formativi per gli iscritti al Conaf.


LUOGO: Aula 2, Polo Universitario di Rieti (Via A.M. Ricci 35/A) o su Zoom platform.
LINK ZOOM: https://unitus.zoom.us/j/89983628885
 
Per maggiori informazioni si prega di contattare la dott.ssa Tatiana Marras (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)


Allegati
Locandina Seminario Faggio