Il prossimo 12 aprile l'Aula Magna dell'Istituto Agrario di Cesena ospiterà un convegno sul progetto della cintura forestale periurbana del Comune di Cesena alla cui realizzazione sta collaborando il corso di laurea in Scienze della Montagna. Tra i relatori anche il coordinatore del CdL prof. Bartolomeo Schirone.
"Il cambiamento climatico è già in atto da molti anni e quello che stiamo subendo è il nuovo clima con il quale dobbiamo convivere e se non si procede nel poco tempo rimasto per agire a una drastica riduzione dei gas serra, non sappiamo cosa l’imminente futuro possa riservarci. Ma di là di ogni cambiamento climatico, l’uomo, ognuno di noi, ha due necessità alle quali non può rinunciare perché sono vitali e non possono essere sostituite: l’aria pulita e l’acqua pulita. Queste, tuttavia, sono sempre meno disponibili nelle nostre città. Gli unici esseri viventi che possono produrre aria e acqua pulita in grande quantità, oltre che assorbire rapidamente anidride carbonica, sono i vegetali, e questa produzione si manifesta in quantità decrescente con gli alberi, gli arbusti e le piante erbacee. È anche evidente che il riferimento principale non sono gli alberi delle alberature stradali o quelli dei parchi urbani, che pure sono importanti, bensì la copertura forestale adeguatamente strutturata. Una città con un’adeguata dote di alberi beneficia di tutti i vantaggi che questi possono apportare, a cominciare dall’effetto tampone nei confronti della temperatura che durante l’estate può ridurre di 4 C° rispetto alle zone aperte mentre in inverno può innalzare in egual misura mitigando i rigori della stagione. Ma è sulla qualità dell’aria e dell’acqua che si manifestano gli effetti più consistenti. L’aria è depurata dalle particelle inquinanti che sono intrappolate e trattenute dalla superficie scabrosa o pelosa delle foglie e, in molti casi, assorbite dalle piante in cui il cosiddetto “scambio gassoso” con l’atmosfera è continuo; così come sono ininterrotti l’assorbimento di CO2 e la cessione di ossigeno. L’acqua è depurata a livello di radici e foglie, sia direttamente – basti pensare alla fitodepurazione delle acque reflue - sia attraverso i processi evapotraspirativi. Ma gli alberi, con il suolo e con le comunità viventi in esso contenute, svolgono notoriamente anche una fondamentale azione di regolazione del ciclo dell’acqua, regimandola quando è in eccesso, conservandola e, addirittura, producendola quando scarseggia. Tra i servizi ecosistemici che gli alberi svolgono, sempre più evidenti, ci sono quelli sulla salute anche psichica per i cittadini. Pertanto, è possibile dare una risposta concreta a queste esigenze di acqua e aria pulita nelle nostre città attraverso la realizzazione di fasce boscate periurbane. La progettazione e costruzione di fasce boscate periurbane necessita che si realizzino preliminarmente tre condizioni, tutte di natura culturale, che sono imprescindibili affinché l’intervento possa attuarsi: - la prima condizione riguarda la Pubblica Amministrazione che deve avere il “coraggio” di farsi carico di questa scelta. Quando affermiamo che ci vuole coraggio ci riferiamo al “coraggio culturale”, perché l’unico rischio che la Pubblica Amministrazione può correre è quello di vedere migliorare l’ambiente circostante, la città. Ma non solo la città ne trarrà beneficio. - la seconda condizione si riferisce all’interazione tra Pubblica Amministrazione e cittadinanza. Infatti, le scelte di un’Amministrazione sono condizionate dalle richieste che un’opinione pubblica (noi cittadini) riesce a esprimere. Affinché la richiesta sia accolta, deve essere manifestata a piena voce e soprattutto deve essere corale. - la terza condizione prevede che l’opinione pubblica sia in grado di formulare una simile richiesta. Qui l’ingranaggio si blocca, perché difficilmente l’opinione pubblica si compone di persone formate/informate. Purtroppo, è noto che l’uomo ha paura del bosco e ciò è dovuto a un’intensa dose di pregiudizi/disinformazioni che sono dure a morire. E’ necessaria la conoscenza! Non basta una coscienza ambientale. Non c’è cambiamento senza conoscenza e senza conoscenza non si fanno scelte coraggiose. Il convegno rappresenta un momento importante di formazione e di documentazione sugli effetti che possono generare le cinture forestali periurbane: sulla salubrità dell’aria | sulla regolazione del ciclo dell’acqua | sul microclima | sulla psiche | sulla salute fisica sulla socialità | sul miglioramento della periferia | sulla bellezza del paesaggio | sulla difesa/promozione della biodiversità sui posti di lavoro che si possono generare.
Daniele Zavalloni Geografo, Direttore Biblioteca Ecoistituto Cesena"
Di seguito la locandina completa di programma.