Dopo quello con il Rettore della Tuscia, si è tenuto ieri l’incontro tra la new governance della Sabina Universitas e i delegati della Sapienza per le Professioni Sanitarie, Prof. Antonio Angeloni e per la Facoltà di ingegneria, Prof. Giuseppe Sappa. Oltre al presidente Roberto Lorenzetti hanno preso parte all’incontro la Vice Presidente Daniela Monteriù e gli altri membri del consiglio di amministrazione, Giorgio Cavalli, Leonardo Tosti e Anna Petti, il collegio sindacale con il Presidente Francesco Alicicco, i membri Gian Paolo Puglielli e Gianluca Donati ed il revisore legale Mario Guido, il Vice Sindaco Daniele Sinibaldi, il Presidente della Provincia di Rieti, Mariano Calisse e la Manager della Asl, Marinella D’Innocenzo.
Il Presidente Roberto Lorenzetti ha ribadito il legame profondo e duraturo che unisce da sempre la Sabina Universitas alla Sapienza, snocciolando i numeri, i dubbi e le perplessità che affliggono il consorzio reatino. “Guardiamo con preoccupazione la riduzione dell’offerta formativa, prima con la perdita del corso di Fisioterapia poi con quello di Ingegneria delle Reti e dei Servizi Informatici, compensato con un corso di eccellenza come è quello di Ingegneria per l’edilizia sostenibile, in lingua inglese che, ovviamente, si rivolge poco ai giovani del nostro territorio. Il nostro bilancio - ha dichiarato Lorenzetti - è fragile, i 950 mila euro che i Soci sono in condizione di mettere in questo progetto, non solo sono una coperta corta, ma pagano lo scotto dei debiti pregressi che si sono accumulati e che ovviamente intendiamo onorare. Un bilancio che non consente neanche un’idea lontana di crescita. Tuttavia nessuno è disposto ad indietreggiare ma, se il nostro rapporto non è fondato su una base meramente economicistica, c’è bisogno che questa strada sia condivisa e percorsa congiuntamente alla Sapienza. Mi piace giocare a carte scoperte - ha ribadito Lorenzetti - con il budget che abbiamo non siamo in grado di guardare serenamente al futuro. Il nostro intento è quello di aumentare l’offerta formativa e di riuscire a costruire un bilancio che ci dia un po’ di serenità. Queste sono le condizioni minime di esistenza della Sabina Universitas. Noi siamo pronti a lavorare pancia a terra per questo obiettivo, ma non possiamo essere i soli a farlo”.
Ha preso poi la parola il prof. Giuseppe Sappa il quale, grazie all’attivazione del corso di laurea in lingua Inglese di Ingegneria per l’Edilizia Sostenibile (da quest’anno accademico anche della Laurea Magistrale) che ha visto Rieti capofila di un progetto ambizioso e che ha rappresentato per la stessa Università Sapienza una vera e propria Start-up, ha voluto ribadire quanto la Sapienza tenga alla sede di Rieti, garantendo la presenza nella nostra città con risorse proprie, visto il difficile passaggio vissuto dalla Sabina Universitas, del primo corso in lingua straniera attivato proprio a Rieti. Non una scelta casuale quindi ma che la dice lunga sulla fiducia riposta nella sede reatina. Il Prof Sappa ha poi voluto sottolineare che: “Tutto ciò che la Sabina Universitas ha realizzato sinora non va certo trascurato, anzi ha bisogno di essere valorizzato al meglio”.
È poi intervenuto il delegato del Rettore per le Professioni Sanitarie, Prof. Antonio Angeloni, ribadendo lo spirito ed i percorsi ormai a lui più che noti della Sabina Universitas, sia sotto il profilo dell’assetto societario che della logistica, rimarcando lo sforzo fatto dalla Sapienza pur di rimanere, a prescindere da tutte le problematiche, nella nostra città, visto il legame pluridecennale che lega l’università capitolina al nostro territorio. “Siamo pronti a ripartire, a ragionare ed a rilanciare - ha dichiarato Angeloni - coinvolgendo le istituzioni locali e regionali, non da dove eravamo, ma con lo sguardo volto a quello che possiamo realizzare oltre. Se immagino il ruolo che possono rivestire i corsi di medicina, per quanto riguarda le attività presenti a Rieti, mi sono confrontato con la Rettrice Polimeni, un paio di giorni fa, su un tema importantissimo, ne parliamo da sempre ma cogliamo questa occasione per rilanciarlo. Mi riferisco al contributo che le Facoltà di Medicina potrebbero apportare a questo territorio, già concordato con la direzione aziendale della Asl di Rieti ed a livello regionale, ossia alla clinicizzazione parziale, o del contributo che possiamo dare anche all’attività assistenziale presso le strutture esistenti nel territorio. È possibile immaginare delle attività post universitarie - prosegue Angeloni - che possono essere interessanti per gli sviluppi assistenziali, ridiscutere la possibilità già affrontata con la dottoressa D’Innocenzo della riallocazione del corso di laurea in fisioterapia, che da un punto di vista raccoglie quelli che sono i bisogni della popolazione locale e dall’altro può rappresentare uno sviluppo occupazionale per i neo laureati. Tutto ciò può diventare realtà, con il supporto logistico fondamentale della Sabina Universitas. La sede è uno degli aspetti importanti, la qualità di quanto erogato, come i servizi di logistica agli studenti, è sempre stato molto gradito, - conclude Angeloni - però eventuali sforzi economici non possono certo derivare dal bilancio della sola Sabina Universitas, altri attori dovranno o potranno essere coinvolti in questo percorso. Per la clinicizzazione la Regione in primis”.
La Manger della Asl, Marinella D’Innocenzo ha esortato tutti ad uno sforzo congiunto che possa permettere alla Sabina Universitas di camminare pari passo con la Sapienza, poiché il Polo Universitario di Rieti rappresenta una delle leve strategiche per lo sviluppo della realtà reatina. È un assunto dal quale non può prescindere questo territorio. “Superate le difficoltà - sottolinea la D’Innocenzo - auguro buon lavoro alla nuova compagine societaria ed annuncio anche che molte sono le novità che la Asl metterà in campo, con la realizzazione del nuovo ospedale ad Amatrice, uno a Rieti e nuove case della salute, mentre per Magliano abbiamo in serbo un ospedale territoriale; pertanto anche l’offerta formativa universitaria deve in qualche modo rispettare le vocazioni specifiche di questo territorio. A breve con l’attivazione del codice 56 e quindi della riabilitazione ospedaliera, che ha sempre rappresentato per noi un fiore all’occhiello, di certo il corso di laurea in Fisioterapia aiuterebbe a reperire le figure necessarie da utilizzare, poi c’è il corso di laurea di Infermieristica che dovrà seguire di pari passo il rilancio e le trasformazioni legate e messe in campo dall’Azienda, come lo stesso tirocinio professionalizzante dei ragazzi che potrà essere svolto in tutte le strutture presenti sul territorio. Per fare il salto di qualità non si può prescindere dall’Azienda Asl e dalla Regione Lazio". Si potrebbero istituire anche dei master sulla clinical governance, ma dobbiamo prima trovare un modo ed una modalità che possa allentare il problema della sostenibilità per la Sabina Universitas”.
È stata poi la volta del vice Sindaco, Daniele Sinibaldi, che ha voluto lanciare un messaggio positivo dichiarando che: “Gli anni più difficili sono ormai passati ed essendo usciti dallo stallo più nero è oramai più che palese quanto tutti gli enti tengano all’Università. Pertanto ora il nostro obiettivo deve essere solo quello di dare a questa città una dignità accademica. Il momento che stiamo vivendo, sono certo - ha aggiunto Sinibaldi - rimetterà in discussione molte cose, cambieranno le esigenze e noi cerchiamo di posizionarci verso il futuro. Rieti riveste un ruolo importante rispetto ad alcune tendenze, grazie alla qualità della vita e salubrità. Di certo in questo progetto di crescita va coinvolta la Regione Lazio, fondamentale per il rilancio dell’offerta formativa. Inoltre tutto il nostro territorio è in fermento, abbiamo un nucleo industriale che sta riprendendo vita, noi ci siamo e possiamo mettere a disposizione anche le strutture del patrimonio pubblico. L’università è una priorità per questa città e noi siamo chiamati a realizzare il sogno degli studenti che è quello di avere un’università che dia dignità agli studenti di Rieti.”
Anche il Presidente della Provincia, Mariano Calisse, ha ribadito che il futuro di questo territorio non può che passare attraverso l’università.
L’incontro si è concluso con l’impegno di attivare una serie di incontri serrati sulle singole questioni a cominciare dalla problematica legata alla sede universitaria che dovrebbe tornare in tempi brevi nel centro cittadino.