Le prove di ingresso nell’ateneo per oltre 4 mila studenti al via da giovedì: a disposizione 1.030 posti.
A Rieti, presso la Sabina Universitas, si presenteranno 186 candidati.
Primo test di ingresso a Medicina ai tempi del coronavirus per l’Università della Sapienza. Saranno 4.249 i giovani che giovedì 3 settembre sosterranno l’importante prova scritta, 3.496 nella Capitale, 186 a Rieti e 589 a Latina.
Tra mascherine obbligatorie e distanze da mantenere, i candidati dovranno presentarsi nelle varie sedi allestite per l’occasione dall’ateneo, per riuscire a entrare nelle facoltà di Medicina e chirurgia. Gli aspiranti camici bianchi si contenderanno 1.030 posti disponibili, ovvero uno per ogni quattro candidati: sono 84 invece quelli dedicati a odontoiatria (nel 2019 gli ammessi possibili erano stati 985, più altri 84 sempre per odontoiatria). Quelli riservati agli studenti extra UE sono sessanta. Le procedure per la prova d’ingresso (60 domande in totale) saranno all’insegna della sicurezza, vista l’emergenza coronavirus e la necessità di evitare assembramenti pericolosi fuori e dentro le aule.
La Sapienza ovviamente ha predisposto, come da indicazione del ministero della Ricerca, un piano anti-Covid. In particolare ogni aula sarà rifornita di gel igienizzanti e mascherine sia per il personale di vigilanza, sia da distribuire a eventuali studenti sprovvisti; l’accesso all’aula per i candidati sarà consentito solo con la mascherina indosso. Gli studenti inoltre dovranno consegnare all’ingresso la dichiarazione Covid-19; nelle classi più grandi, saranno convocati in orari scaglionati dalle 9 in poi, in modo tale da evitare affollamenti, seguendo il criterio dell’ordine alfabetico.
Alle 11.30 si prevede di concludere le operazioni di registrazione, la prova quindi avrà inizio alle ore 12 a livello nazionale. In realtà i candidati iscritti alla Sapienza quest’anno sarebbero stati 6.292 (nel 2019 erano 5.733), ma, come da indicazioni ministeriali, quest’anno le aspiranti matricole svolgeranno i test di ingresso presso sedi universitarie individuate sulla base della prossimità geografica alla propria residenza. Per effettuare le prove nel rispetto delle misure anti-coronavirus, sono state allestite 68 aule in totale, dislocate nelle tre città laziali. Massima prudenza nelle procedure quindi dopo il grande afflusso (e qualche assembramento di troppo), che si era registrato lo scorso fine luglio alla Fiera di Roma, per i test di ingresso per i corsi di medicina del Campus Bio-Medico e l’università Cattolica.
Fonte | Corriere della Sera Digital Edition (di Valeria Costantini)