Un open day virtuale ma dalla partecipazione nutrita e attiva. Diretta streaming dell’Università degli Studi della Tuscia per presentare le novità del Corso di laurea triennale in Scienze della Montagna, unico in Italia ad affrontare le tematiche della conservazione e della valorizzazione delle risorse della montagna appenninica e mediterranea.
Un corso di laurea giovane, istituito presso il polo universitario di Rieti, in continua crescita grazie a una stretta collaborazione tra accademia e territorio. “Un gioco di squadra”, così il direttore del dipartimento DAFNE, Nicola Lacetera, ha descritto lo sforzo congiunto tra Università e Comune di Rieti nel promuovere un corso nato per costruire competenze idonee a riportare in vita le montagne appenniniche, nel pieno rispetto dell’ambiente. A comprovare la vicinanza del territorio all'Università, la partecipazione all'evento del sindaco di Rieti, Antonio Cicchetti, del vicesindaco, Daniele Sinibaldi e del Presidente del consorzio Sabina Universitas, Antonio D’Onofrio.
"Un corso di laurea nato per l'Appennino nel cuore dell'Appennino che ha alle spalle un’Università impegnata nella internazionalizzazione - ha evidenziato il magnifico rettore UNITUS, Stefano Ubertini - nella definizione di un crescente numero di collaborazioni estere che consentano agli studenti l'opportunità di esperienze “lontano da casa”, da cui tornare arricchiti in conoscenze e competenze".
Estero ma non solo l’Ateneo è impegnato nella definizione di convenzioni su scala nazionale. Per il corso di laurea in Scienze della Montagna sono al momento attive convenzioni con Sabina Universitas, Scuola Forestale dei Carabinieri, Comando delle Truppe Alpine dell'Esercito, Consorzio di bonifica montano del Gargano e Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
L'offerta formativa per l’A.A. 2021/2022 è stata presentata nel dettaglio dal professor Mario Pagnotta. Un programma di studi articolato, che mira a fornire le basi per una corretta gestione delle risorse naturali, per valorizzare il territorio, contrastare il degrado e gestire le emergenze.
"Obiettivo ultimo - ha evidenziato il professor Ciro Apollonio - è creare gli addetti ai lavori di domani, rispondendo a quelle che sono le attuali richieste del mercato e del territorio". Richieste che nel reatino coincidono: attenzione alle aree interne, contrasto al dissesto delle aree montane, approcci green e sostenibili. Problematiche per affrontare le quali Scienze della Montagna si impegna a fornire non solo competenze ma anche la giusta forma mentis.
Il professor Valerio Cristofori ha inoltre presentato il programma ERASMUS e i molteplici servizi agli studenti offerti dall’Ateneo.